Patente a crediti nei cantieri edili dal 1° ottobre 2024

Al via dal 1° ottobre 2024 la “patente a crediti” per imprese e lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.

A seguito della pubblicazione del DM 18 settembre 2024, che introduce il nuovo regolamento per il conseguimento della patente a crediti, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha pubblicato la Circolare n. 4 del 23 settembre 2024 che definisce i diversi profili applicativi concernenti il rilascio e la gestione della patente.

 

Riferimenti normativi

Articolo 27 del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81

Legge 29 aprile 2024, n. 56

D.M. 18 settembre 2024 n. 132

Circolare INL n. 4 del 23 settembre 2024

 

Soggetti interessati

Le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili di cui all’articolo 89, comma 1, lettera a), ad esclusione di coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale.

 

Esclusioni

Le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III, di cui all’art. 100, comma 4, del D.lgs. n. 36/2023.

 

Requisiti richiesti

  1. iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
  2. adempimento, da parte dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei prestatori di lavoro, degli obblighi formativi previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81;
  3. possesso del documento unico di regolarità contributiva incorso di validità’;
  4. possesso del documento di valutazione dei rischi, nei casi previsti dalla normativa vigente;
  5. possesso della certificazione di regolarità fiscale, di cui all’articolo 17-bis, commi 5 e 6, del decreto legislativo 9 luglio1997, n. 241, nei casi previsti dalla normativa vigente;
  6. avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente.

 

Modalità operative

La patente è rilasciata in formato digitale accedendo al portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro attraverso SPID personale o CIE.

Sono considerati lavoratori autonomi anche le imprese individuali senza lavoratori.

Il portale sarà operativo dal 1° ottobre 2024.

In una prima fase, in attesa dell’operatività del portale, sarà comunque possibile presentare, utilizzando il modello predisposto da INL, una autocertificazione del possesso dei requisiti: l’autocertificazione dovrà essere inviata tramite la propria PEC all’indirizzo dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it

Tale modalità ha efficacia fino al 31 ottobre 2024 e vincola l’operatore a presentare la domanda per il rilascio della patente mediante il portale INL entro la stessa data.

A partire dal 1° novembre 2024 sarà indispensabile, per operare in cantiere, aver effettuato la richiesta tramite il portale anche se è stata inviata precedentemente la PEC.

 

Attribuzione dei crediti

La patente al momento della richiesta è dotata di un punteggio di 30 crediti che possono essere incrementati fino al massimo di 100 crediti secondo i criteri stabiliti dal DM 18 settembre 2024 n. 132.

 

Decurtazione dei crediti

È prevista la decurtazione del punteggio dei crediti nel caso in cui siano accertati provvedimenti definitivi, ovvero le sentenze passate in giudicato e le ordinanze-ingiunzione divenute definitive, nei confronti di datori di lavoro, dirigenti e preposti delle imprese o dei lavoratori autonomi, nei casi previsti all’allegato I-bis del D.Lgs. 81/2008.

Nel caso in cui il punteggio dei crediti sia inferiore a 15 non sarà possibile continuare ad operare in cantiere, salvo completare le attività in corso di esecuzione se i lavori eseguiti siano superiori al 30% del valore del contratto.

 

Sanzioni per crediti insufficienti

L’impresa o il lavoratore autonomo che operi in cantiere senza la patente o con un patente che non sia dotata di almeno 15 crediti, potrà essere oggetto di una sanzione amministrativa pari al 10% del valore dei lavori affidati nello specifico cantiere e comunque non inferiore a € 6.000 e l’esclusione dalla partecipazione ai lavori pubblici per 6 mesi.

 

Recupero dei crediti

È possibile il recupero dei crediti in caso il punteggio sia inferiore a 15 tramite una procedura per cui è necessario ricorrere alla valutazione di una commissione territoriale composta da rappresentati dell’INL e dell’INAIL.

 

Per maggiori informazioni, contatta i nostri esperti di salute e sicurezza sul lavoro allo 0573 308142 oppure chiedi al tuo consulente ISAQ Consulting di fiducia.

Bilancio di sostenibilità per le PMI: perché è importante?

La crescente consapevolezza dell’importanza della sostenibilità ha catalizzato un cambiamento significativo nel panorama aziendale degli ultimi anni. A essere al centro di questa trasformazione sono le Piccole e Medie Imprese (PMI), le quali stanno gradualmente abbracciando il concetto di bilancio di sostenibilità come una risorsa strategica piuttosto che una mera formalità.

 

Perché le PMI dovrebbero occuparsi di sostenibilità?

Le PMI, forse più delle grandi imprese, sono agili e capaci di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni del mercato. Questa flessibilità, combinata con una struttura organizzativa snella e una forte propensione all’innovazione, le posiziona come un pilastro cruciale dell’economia in molte nazioni. Nonostante le loro risorse limitate, le PMI dimostrano una resilienza sorprendente, e ciò le rende particolarmente adatte a cogliere le opportunità derivanti dalla sostenibilità.

 

Il bilancio di sostenibilità e le PMI

Ma cos’è esattamente un bilancio di sostenibilità e perché è diventato così rilevante per le PMI? Questo strumento va oltre la mera comunicazione finanziaria tradizionale, offrendo una panoramica completa delle performance ambientali, sociali ed economiche di un’azienda. È un documento che riflette l’impatto dell’azienda sull’ambiente e sulla società, mostrando come essa gestisce le risorse e le relazioni per creare valore nel lungo termine.

 

Bilancio di sostenibilità: i vantaggi per le PMI

Per le PMI, adottare un bilancio di sostenibilità non è solo una dimostrazione di responsabilità sociale, ma anche una mossa strategica intelligente che porta numerosi vantaggi tangibili. Oltre a migliorare la reputazione e la fiducia presso clienti, fornitori e investitori, il bilancio di sostenibilità può facilitare l’accesso ai finanziamenti e stimolare l’efficienza operativa attraverso una maggiore consapevolezza delle performance ambientali e sociali.

Inoltre, essere in grado di dimostrare conformità normativa in un contesto sempre più regolamentato è un vantaggio non trascurabile per le PMI. La trasparenza e l’attenzione alla sostenibilità non solo garantiscono il rispetto delle leggi e dei regolamenti, ma possono anche ridurre il rischio di sanzioni e migliorare la gestione complessiva del rischio aziendale.

In definitiva, il vantaggio più significativo del bilancio di sostenibilità per le PMI è la sua capacità di stimolare l’innovazione e la crescita. Le pratiche sostenibili non solo riducono l’impatto ambientale, ma possono anche aprire nuove opportunità di mercato e differenziare le PMI dalla concorrenza.

 

In conclusione, il bilancio di sostenibilità rappresenta una risorsa preziosa per le PMI che desiderano prosperare in un’economia sempre più orientata alla sostenibilità. Non è solo una questione di responsabilità sociale, ma anche di sopravvivenza e successo nel lungo termine.

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Formazione degli operatori alimentari: nuove norme della Regione Toscana

La Regione Toscana, con Delibera n. 540/2024, ha approvato le “Linee di indirizzo inerenti alla formazione degli alimentaristi che sostituiscono integralmente le precedenti indicazioni normative.

La formazione deve essere idonea alla mansione del lavoratore.

 

Suddivisione degli operatori alimentari

La normativa suddivide il personale alimentarista in base alla mansione in:

  • Soggetti di livello 1 (attività di sola vendita, somministrazione, deposito e trasporto ma NON di manipolazione diretta)
  • Soggetti di livello 2 (attività di manipolazione diretta)
  • Operatori, Responsabili del Piano di autocontrollo o preposti

 

Articolazione e durata dei corsi

I corsi si articolano in uno o più moduli formativi:

  • Modulo A: Modulo accesso alimentare (M.A.A.) – per Addetti di cui all’elenco soggetti del livello 1 – durata 2h;
  • Modulo B: per Addetti alimentaristi di cui all’elenco soggetti del livello 2 – durata 4 h;
  • Modulo C: per Operatori, Responsabili del Piano di autocontrollo o preposti – durata 8 h.

 

La seguente tabella indica per quali soggetti sono obbligatori i moduli appena descritti e per quale durata oraria:

 

Personale coinvolto

Modulo A

Modulo B Modulo C

Tot. ore percorso

Soggetti livello 1

X

2

Soggetti Livello 2

X

X

6

Operatori, Responsabili del Piano di Autocontrollo o preposti

X

X

10

Legenda: X= obbligatorio

 

Aggiornamento del personale

L’aggiornamento periodico, per soggetti Livello 2 ed Operatori, responsabili del Piano nonché preposti, si deve effettuare ogni 5 anni e deve avere una durata di almeno 3 ore.

Gli attestati di formazione rilasciati ai sensi della D.G.R. n. 559/2008 si ritengono validi come assolvimento del corso di formazione dei Modulo A, Modulo B e dell’Unità Formativa 1 del Modulo C.

 

Termini per l’integrazione della nuova formazione

Entro il 05/06/2026 (entro 2 anni dalla pubblicazione delle linee guida) gli Operatori o i Responsabili del piano di autocontrollo che hanno assolto all’obbligo formativo ai sensi della DGR 559/2008, dovranno integrare la loro formazione relativamente alla sola Unità Formativa 2 del Modulo C (di 4 ore) per acquisire le conoscenze delle tematiche gestionali, secondo le modalità indicate nelle stesse.

Per maggiori informazioni, contatta i nostri esperti di salute e sicurezza sul lavoro allo 0573 308142 oppure chiedi al tuo consulente ISAQ Consulting di fiducia.

 

Mancati infortuni: il nuovo modello di rilevazione e segnalazione di INAIL

Facendo seguito al protocollo d’intesa fra INAIL e CONFIMI INDUSTRIA, con oggetto la realizzazione di progetti per la tutela della salute e sicurezza sul lavoro, INAIL ha diffuso un nuovo report con l’obiettivo di “Sensibilizzare e supportare operativamente le aziende alle attività di segnalazione e analisi dei mancati infortuni (near-miss)”.

 

Che cosa sono i near-misses?

I cosiddetti near-miss sono i mancati infortuni o quasi infortuni cioè eventi che non hanno causato lesioni o malattie ai lavoratori ma che avrebbero potuto farlo. In pratica, sono situazioni potenzialmente pericolose e che, solo per casualità, non si sono tradotte in incidenti.

Per questo, si definiscono anche “precursori di incidenti”; perché, opportunamente rilevati, sono indicatori oggettivi dello scarso livello di sicurezza di ambienti o processi di lavoro. Evidenziano, infatti, luoghi e momenti nei quali è probabile che si verifichino incidenti.

 

Perché attivare una procedura per i near-misses?

L’attivazione di procedure aziendali, sostenibili anche per le piccole e medie imprese, per la rilevazione e segnalazione dei near-misses costituisce un valido aiuto per la valutazione complessiva di tutti i fattori di rischi che intervengono nelle fasi produttive, oltre a rappresentare un importante motore di partecipazione per più figure aziendali, nell’ambito della prevenzione.

Il documento edito da INAIL, in questo contesto, ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione fra le Associazioni d’impresa e le aziende per l’applicazione di pratiche preventive di sempre maggiore efficacia.

 

Near-misses: un modello di rilevazione utile anche per le piccole imprese

Nell’ottica di sostenibilità per le piccole imprese, il documento riporta le attività realizzate durante lo sviluppo e la sperimentazione di un modello di rilevazione dei near-misses, in modo tale che possano essere sfruttate come standard, proprio dalle piccole imprese. Il modello sviluppato e le relative attività sono stati riferiti a settori in cui frequenza e gravità degli infortuni sono più elevate: costruzioni, metallurgia, chimico, ceramiche sanitarie e alimentare.

 

Near-misses: i contenuti del documento INAIL

Il report apre delineando un quadro storico e statistico degli infortuni nei vari settori di studio, procedendo poi ad un approfondimento sui fattori causali che stanno alla base del verificarsi dell’infortunio grave o mortale, attingendo dagli archivi informatici di INAIL e dal database Infor.Mo.

A dare ulteriore completezza al quadro di cui sopra, un capitolo è dedicato all’analisi dei fattori del contesto territoriale, con lo scopo di incanalare ed informare meglio le scelte organizzative delle imprese, anche in base alla loro collocazione geografica sul territorio nazionale. I dati in questo caso sono stati ricavati aggregando questionari posti direttamente ai referenti territoriali di CONFIMI INDUSTRIA.

Il quarto capitolo del report si analizza lo stato di attuazione dei sistemi di gestione dei near-misses, insieme alle relative esigenze di formazione e informazione, il tutto campionando aziende degli stessi territori analizzati nel capitolo precedente.

Nel quinto capitolo si delineano, sulla base di esperienze sperimentali sulle aziende, un modello tecnico-organizzativo e una istruzione operativa di sicurezza, votati alla rilevazione e all’analisi dei near-misses.

Il report chiude con considerazioni sugli sviluppi futuri imperniate sulla collaborazione da parte delle aziende nella sperimentazione del modello e dello strumento operativo proposti, con lo scopo di rafforzare e diffondere la cultura della prevenzione nelle imprese.

 

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AI e Sicurezza sul Lavoro: innovazioni e sviluppi

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale (AI) ha fatto passi da gigante in diversi settori, inclusa la sicurezza sul lavoro. L’adozione di tecnologie basate sull’AI sta trasformando il modo in cui le aziende affrontano la prevenzione degli infortuni, offrendo strumenti più precisi ed efficienti per proteggere i lavoratori. Questo articolo esplora le ultime innovazioni tecnologiche, con esempi concreti di come queste stanno contribuendo a creare ambienti di lavoro più sicuri.

 

L’intelligenza artificiale è un ramo dell’informatica che si occupa della creazione di sistemi in grado di svolgere compiti che richiederebbero intelligenza umana. Questi sistemi utilizzano algoritmi avanzati di machine learning, reti neurali e altri strumenti per analizzare dati complessi e prendere decisioni informate. Nel contesto della sicurezza sul lavoro, l’AI può analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, identificare pattern e tendenze, e fornire previsioni e raccomandazioni per prevenire incidenti.

 

Le principali aree in cui l’AI sta avendo un impatto significativo sulla sicurezza sul lavoro includono:

 

Monitoraggio in tempo reale

Una delle applicazioni più promettenti dell’AI è il monitoraggio in tempo reale delle condizioni di lavoro. Sensori avanzati e sistemi di visione artificiale possono rilevare situazioni potenzialmente pericolose prima che si verifichino incidenti. Esempi concreti includono:

  • Sistema di monitoraggio che utilizza l’AI per analizzare il comportamento dei conducenti dei macchinari pesanti. Il sistema rileva segni di stanchezza o distrazione e invia avvisi immediati per prevenire incidenti.
  • Telecamere dotate di AI per monitorare le aree ad alto rischio, identificando automaticamente se i lavoratori indossano l’equipaggiamento di protezione individuale corretto.

 

Previsione degli infortuni

L’AI può analizzare enormi quantità di dati per identificare pattern che precedono gli infortuni. Attraverso l’apprendimento automatico (machine learning), i sistemi possono prevedere incidenti analizzando fattori come il tempo, le condizioni ambientali, i comportamenti passati dei lavoratori e le attività in corso. Esempi includono:

  • Piattaforma di AI che raccoglie dati dai sensori indossabili dei lavoratori per prevedere infortuni legati a movimenti ripetitivi e posture scorrette.
  • Sistema di analisi predittiva che valuta i dati storici degli incidenti e identifica i potenziali pericoli, permettendo alle aziende di adottare misure preventive mirate.

 

Formazione personalizzata

Le tecnologie basate sull’AI stanno rivoluzionando anche la formazione dei lavoratori. Simulazioni di realtà virtuale (VR) potenziate dall’AI offrono esperienze di formazione immersiva, permettendo ai lavoratori di affrontare situazioni pericolose in un ambiente controllato.

Ad esempio:

  • Simulazioni VR per addestrare i lavoratori nel settore petrolifero e del gas, preparando il personale a gestire emergenze come fuoriuscite di sostanze chimiche o incendi.
  • Formazione VR per insegnare ai dipendenti come gestire situazioni di rischio in negozio, come il sollevamento di carichi pesanti o la gestione di clienti aggressivi.

 

Manutenzione predittiva

L’AI è essenziale anche nella manutenzione predittiva delle attrezzature. Analizzando i dati dei sensori integrati nei macchinari, gli algoritmi di AI possono prevedere guasti e malfunzionamenti prima che si verifichino, riducendo così il rischio di incidenti legati a attrezzature difettose. Questo approccio non solo migliora la sicurezza, ma aumenta anche l’efficienza operativa.

Alcuni esempi sono:

  • Utilizzo dell’AI per monitorare le condizioni delle turbine eoliche, prevedendo i guasti e pianificando interventi di manutenzione preventiva.
  • Soluzioni di manutenzione predittiva per le linee di produzione, che utilizzano l’AI per analizzare i dati dei sensori e prevenire interruzioni non pianificate.

 

Comunicazione e risposta alle emergenze

In caso di emergenza, la velocità e l’accuratezza della comunicazione possono fare la differenza tra la vita e la morte. I sistemi di AI possono coordinare le risposte alle emergenze, fornendo istruzioni chiare e in tempo reale ai lavoratori e ai soccorritori.

Esempi includono:

  • Piattaforma di gestione delle emergenze che utilizza l’AI per coordinare le risposte a situazioni critiche in stadi e grandi eventi.
  • Soluzione di AI che invia automaticamente dati critici ai soccorritori, come la posizione esatta e le condizioni mediche dei lavoratori in difficoltà.

 

Il ruolo dell’AI nella valutazione dei rischi e nelle misure di prevenzione e protezione

L’AI offre un enorme potenziale per migliorare sia il processo di valutazione dei rischi che le misure di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro.

Valutazione dei Rischi

Tradizionalmente, la valutazione dei rischi sul lavoro si basa su ispezioni periodiche, segnalazioni di incidenti e analisi manuali. L’AI può migliorare significativamente questo processo attraverso l’analisi continua dei dati. Sistemi basati sull’AI possono monitorare in tempo reale l’ambiente di lavoro, rilevando immediatamente le condizioni pericolose e potenziali rischi. Ad esempio, l’AI può analizzare i dati raccolti da sensori ambientali, telecamere di sorveglianza e dispositivi indossabili per identificare rapidamente situazioni che potrebbero portare a incidenti.

Misure di prevenzione e protezione

Una volta identificati i rischi, l’AI può contribuire a sviluppare e implementare misure preventive più efficaci. Ad esempio, i sistemi di AI possono prevedere guasti e malfunzionamenti delle attrezzature, consentendo interventi di manutenzione preventiva prima che si verifichino incidenti. Inoltre, l’AI può essere utilizzata per personalizzare i programmi di formazione dei lavoratori, adattandoli alle specifiche esigenze e rischi del singolo lavoratore, migliorando così l’efficacia della formazione.

Analisi predittiva e azioni preventive

L’AI può utilizzare algoritmi di machine learning per analizzare i dati storici degli incidenti e individuare tendenze e pattern. Queste informazioni possono essere utilizzate per sviluppare strategie di prevenzione più mirate. Ad esempio, se un’azienda nota che la maggior parte degli incidenti si verifica in determinate condizioni meteorologiche, può adottare misure specifiche per mitigare quei rischi.

Risposta alle emergenze

In situazioni di emergenza, l’AI può migliorare la rapidità e l’efficacia della risposta. Sistemi di comunicazione basati sull’AI possono fornire istruzioni chiare e in tempo reale ai lavoratori e coordinare le azioni dei soccorritori. Inoltre, l’AI può analizzare i dati in tempo reale per adattare le risposte alle emergenze in base alle circostanze specifiche, migliorando così le probabilità di successo delle operazioni di soccorso.

 

AI e Sicurezza sul Lavoro: una grande opportunità

L’AI rappresenta una svolta epocale nella prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro, offrendo alle aziende strumenti avanzati per proteggere i propri dipendenti. La sua capacità di analizzare enormi quantità di dati in tempo reale, identificare pattern e tendenze, e fornire previsioni e raccomandazioni per prevenire incidenti, la rende una risorsa inestimabile per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Investire in soluzioni basate sull’AI non solo protegge i lavoratori, ma migliora anche l’efficienza e la sostenibilità delle operazioni aziendali. Riducendo il numero di infortuni e malattie professionali, le aziende possono evitare costi aggiuntivi legati a ferie, assenze per malattia, indagini e sanzioni, migliorando così la loro competitività sul mercato.

Inoltre, l’integrazione dell’AI nella sicurezza sul lavoro apre la strada a nuove opportunità di innovazione e crescita. Le aziende che adottano queste tecnologie in anticipo possono acquisire un vantaggio competitivo significativo, migliorando la loro reputazione come datori di lavoro responsabili e attenti al benessere dei dipendenti.

Tuttavia, è importante ricordare che il successo dell’AI dipende dall’efficace integrazione con altre pratiche e procedure di sicurezza sul lavoro. È fondamentale che le aziende mantengano un approccio olistico alla sicurezza, combinando l’AI con formazione adeguata, supervisione attenta e cultura della sicurezza sul lavoro.

Infine, mentre l’AI offre enormi vantaggi in termini di prevenzione degli infortuni, è importante considerare anche le implicazioni etiche e sociali di queste tecnologie. È essenziale garantire che l’uso dell’AI nella sicurezza sul lavoro rispetti i diritti e la dignità dei lavoratori e che venga impiegato in modo responsabile e trasparente.

In conclusione, l’integrazione dell’AI nella sicurezza sul lavoro rappresenta una grande opportunità per migliorare la protezione dei lavoratori e aumentare l’efficienza aziendale. Con il giusto approccio e l’impegno per un utilizzo etico e responsabile, l’AI può contribuire in modo significativo a creare ambienti di lavoro più sicuri e salutari per tutti.

 

 

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La nuova ISO/TS 17886:2024: Ingegneria per la sicurezza antincendio

Recentemente, è stata pubblicata dalla ISO la nuova edizione del documento tecnico ISO/TS 17886:2024, intitolato “Ingegneria per la sicurezza antincendio – Approccio alla progettazione delle prove di evacuazione”. Questo documento, disponibile in inglese o francese sul sito ufficiale dell’ISO, stabilisce un metodo standardizzato per la progettazione e l’esecuzione di prove di evacuazione efficaci.

 

Scopo e obiettivi del documento tecnico

Lo scopo principale della ISO/TS 17886:2024 è di uniformare le procedure di evacuazione negli edifici per garantire che siano riproducibili, confrontabili e affidabili. Gli obiettivi includono:

  • Applicazioni nel campo dell’ingegneria della sicurezza antincendio.
  • Comparazione delle prove di evacuazione eseguite in diverse giurisdizioni e condizioni.
  • Analisi e valutazione delle variabili critiche durante le evacuazioni.
  • Sviluppo di procedure di sicurezza e programmi di formazione.
  • Valutazione e miglioramento dei piani di evacuazione.
  • Riduzione dell’incertezza nei risultati ottenuti.
  • Verifica dell’efficacia delle misure preventive prima e dopo la progettazione degli edifici.
  • Miglioramento dei parametri utilizzati nei software di simulazione di evacuazione.
  • Confronto e validazione dei modelli di evacuazione, come specificato nella norma ISO 16730-1.

 

Aspetti da considerare nella progettazione delle prove di evacuazione

La progettazione di prove di evacuazione efficaci deve tener conto di vari elementi critici, delineati nella ISO/TS 17886:2024:

  • Configurazione degli spazi: Layout dell’edificio, inclusi corridoi, scale e uscite di emergenza.
  • Condizioni ambientali: Illuminazione, temperatura e altre variabili che influenzano l’evacuazione.
  • Caratteristiche degli occupanti: Numero, età, capacità fisiche e familiarità con il piano di evacuazione.
  • Segnali e allarmi: Efficienza e chiarezza dei sistemi di allarme e comunicazione.
  • Strumentazione e normative di sicurezza: Utilizzo di dispositivi di monitoraggio e conformità alle norme vigenti.

 

Utilità della ISO/TS 17886:2024

La ISO/TS 17886:2024 rappresenta uno strumento fondamentale per una vasta gamma di professionisti, tra cui architetti, ingegneri della sicurezza, progettisti urbani e esperti di gestione delle emergenze. Questi professionisti possono beneficiare delle dettagliate linee guida fornite dal documento per migliorare la sicurezza e l’efficacia delle prove di evacuazione nella loro pratica quotidiana.

 

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La bozza definitiva del Nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione

Il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di sicurezza sta per completare il suo percorso di approvazione, avviato nel maggio 2022. Il Ministero del Lavoro ha reso disponibile la “bozza definitiva”, in attesa dell’approvazione finale durante la Conferenza Stato, Regioni e Province autonome e della sua pubblicazione ufficiale. Questo nuovo atto legislativo sostituirà e unificherà i vari Accordi attualmente in vigore, creando un “Accordo Quadro” o un “Testo unico degli Accordi Stato-Regioni sulla formazione in materia di sicurezza”.

 

Principali novità

  • La bozza prevede una revisione completa dei corsi di formazione obbligatori, aggiornandone contenuti e durata per renderli più efficaci e adatti alle specifiche esigenze dei diversi settori lavorativi.
  • Introduce una maggiore flessibilità nella formazione a distanza attraverso l’utilizzo di piattaforme e-learning, a patto che rispettino standard tecnici e di contenuto per garantirne la qualità.
  • Rafforza l’importanza dell’aggiornamento periodico dei lavoratori già formati, ridefinendo frequenza e contenuti per mantenere competenze al passo con le normative e le tecnologie in evoluzione.
  • Impone criteri più rigorosi per la qualificazione dei formatori, richiedendo esperienza professionale e didattica specifica oltre a continui aggiornamenti delle competenze.
  • Introduce nuove misure di monitoraggio e controllo per garantire la qualità della formazione erogata, con verifiche regolari degli enti formativi per il rispetto degli standard.

 

Obiettivi dell’Accordo

L’Accordo mira a migliorare la qualità della formazione in materia di sicurezza, adattare i contenuti formativi alle specificità dei diversi settori, promuovere l’uso delle nuove tecnologie nella formazione, garantire la qualificazione e l’aggiornamento costante dei formatori, nonché a monitorare continuamente la qualità della formazione erogata.

 

Implicazioni per le Aziende

Le aziende dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni entro i termini stabiliti dalla bozza definitiva, rivedendo i propri programmi di formazione e, se necessario, selezionando nuovi enti formativi conformi agli standard definiti dall’Accordo.

 

Il Percorso di Approvazione

Iniziato a maggio 2022, il percorso di approvazione del nuovo Accordo Stato-Regioni è ormai vicino alla conclusione. La bozza definitiva, resa disponibile dal Ministero del Lavoro, attende solo l’approvazione finale e la pubblicazione ufficiale per entrare in vigore e sostituire i precedenti Accordi sulla formazione in materia di sicurezza.

 

Percorsi Formativi Previsti

Il nuovo Accordo prevede la revisione e l’accorpamento degli Accordi attualmente in vigore relativi alla formazione dei lavoratori, dei datori di lavoro che svolgono compiti di prevenzione e protezione, delle attrezzature di lavoro, e dei responsabili e addetti ai servizi di prevenzione e protezione. Verrà anche abrogato l’Accordo sulle “Linee applicative” degli Accordi precedenti.

 

Nuovi Percorsi Formativi

La bozza introduce nuovi requisiti formativi per diverse categorie di destinatari, specificando durata e contenuti minimi per i corsi destinati a datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione, coordinatori per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, operatori di attrezzature di lavoro con specifiche abilitazioni, e per coloro che operano in ambienti sospetti di inquinamento o confinati.

 

Aggiornamenti dell’Accordo

L’Accordo prevede anche l’aggiornamento dell’allegato XIV del D.Lgs. n. 81/2008 e stabilisce le modalità di verifica finale di apprendimento obbligatoria per i discenti di tutti i percorsi formativi e di aggiornamento in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nonché le modalità di verifica dell’efficacia della formazione durante l’attività lavorativa.

 

Soggetti Formatori

I soggetti formatori possono essere istituzionali (come Università, INAIL, INL, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Ordini e collegi professionali), accreditati (enti di formazione con accreditamento regionale), o altri soggetti quali Organismi Paritetici e associazioni sindacali dei datori di lavoro o dei lavoratori, e Fondi Interprofessionali di settore. I soggetti accreditati devono dimostrare almeno tre anni di esperienza documentata nella formazione sulla salute e sicurezza.

 

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Affrontare i rischi climatici sul lavoro: una nuova visione

Il nostro pianeta sta cambiando e con esso anche l’ambiente lavorativo. Il documento dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) intitolato “Garantire la salute e la sicurezza sul lavoro nel contesto dei cambiamenti climatici offre un’analisi dettagliata di questa trasformazione. Vediamo insieme i principali punti trattati nel rapporto.

Cambiamenti climatici: un impatto profondo sulla salute e sicurezza sul lavoro

L’effetto dei cambiamenti climatici sui lavoratori è evidente. Le condizioni lavorative sono sempre più influenzate da fenomeni meteorologici estremi, esposizioni a sostanze nocive e altri rischi derivanti dall’instabilità climatica. Nonostante ciò, molte normative internazionali sulla sicurezza sul lavoro faticano ad adattarsi a questa realtà mutevole, mettendo a rischio la salute e la vita dei lavoratori.

Analisi dei rischi climatici e delle relative risposte

Il rapporto dell’ILO esamina da vicino le principali minacce identificate e suggerisce politiche e normative per mitigarle. Si discutono i seguenti temi:

  • Ondate di Calore Estreme
  • Radiazioni Ultraviolette
  • Eventi Climatici Estremi
  • Inquinamento Atmosferico nei Luoghi di Lavoro
  • Malattie Trasmesse da Vettori
  • Uso di Sostanze Agrochimiche

Questi argomenti sono trattati in dettaglio, evidenziando le loro implicazioni per vari settori e fornendo esempi di risposte efficaci.

Sfide specifiche: calore e radiazioni ultraviolette

Il calore eccessivo è un rischio crescente per lavoratori in diversi settori, dall’agricoltura ai servizi ambientali. L’esposizione alle radiazioni ultraviolette, invece, colpisce principalmente coloro che lavorano all’aperto, aumentando il rischio di malattie della pelle e problemi agli occhi.

Migliorare la preparazione agli eventi meteorologici estremi

Fenomeni come uragani, inondazioni e incendi rappresentano rischi significativi per la sicurezza sul lavoro. È fondamentale migliorare la preparazione e la risposta a questi eventi, sia durante che dopo, per proteggere i lavoratori e le strutture.

Affrontare l’inquinamento atmosferico e le malattie trasmesse da vettori

L’inquinamento atmosferico e le malattie trasmesse da vettori sono altre sfide da considerare. L’esposizione a inquinanti atmosferici può causare gravi problemi di salute, mentre il cambiamento climatico favorisce la diffusione di malattie trasmesse da parassiti, virus e batteri.

Promuovere la sensibilizzazione e la formazione

La sensibilizzazione e la formazione sono fondamentali per informare i lavoratori sui rischi climatici e le migliori pratiche per affrontarli. Programmi di formazione specifici e linee guida tecniche sono strumenti essenziali per proteggere i lavoratori.

Risposte normative e politiche: un approccio coordinato

Politiche nazionali e internazionali stanno integrando sempre più questioni di sicurezza e salute sul lavoro con misure specifiche per affrontare i rischi climatici. La ricerca continua e le politiche basate su evidenze sono cruciali per affrontare queste sfide in modo efficace.

Gestione del rischio climatico sul luogo di lavoro

Infine, è responsabilità del datore di lavoro e dei servizi di prevenzione e protezione valutare e gestire il rischio climatico sul luogo di lavoro. La valutazione del microclima e l’implementazione di misure di prevenzione sono essenziali per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Conclusioni

Affrontare i rischi climatici sul lavoro richiede un approccio integrato che coinvolga politiche di sicurezza, salute e risposta ai cambiamenti climatici. Solo con un impegno coordinato possiamo proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori in un mondo sempre più influenzato dai cambiamenti climatici.

Per maggiori informazioni, contatta i nostri esperti di salute e sicurezza sul lavoro allo 0573 308142 oppure chiedi al tuo consulente ISAQ Consulting di fiducia.

Formazione dei neoassunti: entro quando è obbligatoria?

Formazione obbligatoria per neoassunti

La formazione in materia di salute e sicurezza per i neoassunti deve essere completata obbligatoriamente prima di adibirli alle loro rispettive mansioni. Lo ribadisce un recente orientamento giurisprudenziale che fa chiarezza sull’adempimento.

Riassumiamo di seguito i principali dati normativi sulla questione:

 

  1. La formazione dei lavoratori è regolata dall’ 37 del D.Lgs. 81/2008, che impone espressamente al comma 4, lett. a), che la formazione e, ove previsto, anche l’addestramento specifico debbano avvenire in occasione della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione.

 

  1. L’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 formula un’indicazione più estensiva, affermando che, unicamente in sede di prima applicazione, il personale neoassunto deve essere avviato alla formazione anteriormente o, se ciò non risulta possibile, contestualmente all’assunzione e non oltre 60 giorni.

 

  1. Una recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione (Cassazione Penale, Sez. 4, 13 febbraio 2024, n. 6301) chiarisce e supera le precedenti disposizioni, affermando che è obbligatorio completare la formazione dei lavoratori prima di adibirli alle rispettive mansioni.

 

Attraverso questa sentenza, la Corte Suprema di Cassazione ha, inoltre, ribadito che la formazione:

  • Deve avere contenuti specifici;
  • Deve provenire da soggetti qualificati;
  • Non è surrogabile dal travaso di conoscenze da colleghi più esperti.

 

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Piscine in strutture ricettive: nuove regole per lo svuotamento

Il Consiglio della Regione Toscana, il 2 maggio scorso, ha approvato un emendamento alla LRT 8/2006 che rimuove l’obbligo di svuotamento annuale, a patto che sia stata implementata un’idonea procedura di autocontrollo della sicurezza delle acque con la supervisione del responsabile degli impianti.

L’emendamento entrerà in vigore con la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana.

In sintesi, per le piscine private a uso pubblico ovvero gli impianti di alberghi, campeggi, villaggi turistici e agriturismi:

  • non è più obbligatorio lo svuotamento annuale;
  • l’obbligo di svuotamento completo resta comunque ogni 3 anni;
  • è obbligatorio attestare la sicurezza delle acque attraverso esiti di analisi di laboratorio da effettuare almeno 15 giorni prima dell’apertura delle vasche, nel rispetto dei parametri previsti dal regolamento regionale e dei requisiti igienico-sanitari;
  • è obbligatorio eseguire congiuntamente alla analisi operazioni di pulizia delle pareti delle vasche.

Per maggiori informazioni, contatta i nostri esperti allo  0573 308142: insieme, rendiamo la tua impresa più sicura!