Lo studio di Federprivacy
Un recente studio del gennaio 2020 ha svelato lo stato delle sanzioni irrogate a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo in materia di dati personali (Reg. UE 679/2016, c.d. GDPR).
Tale studio è stato effettuato da Federprivacy, la principale associazione di categoria italiana, , iscritta nel Registro del Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della Legge 4/2013, il cui principale scopo è quello di radunare e rappresentare tutti i professionisti della privacy e della protezione dei dati.
Gli esiti
Lo studio in questione ha rilevato che nel corso del 2019 sono state 190 le multe comminate dalle autorità per la privacy nell’ Unione Europea per un totale di 410 milioni di euro.
Soprattutto, il Garante italiano è risultata l’autorità più attiva con 30 provvedimenti sanzionatori emessi, per le seguenti infrazioni:
- nel 44% dei casi per trattamenti illeciti di dati;
- nel 18% dei casi per insufficienti misure di sicurezza;
- nel 13% dei casi mancato rispetto dei diritti degli interessati;
- nel 9% dei casi per omessa o inidonea informativa;
- nel 9% dei casi per incidenti informatici o altri data breach.
L’ammontare complessivo delle sanzioni irrogate è stato pari a € 4.341.990.
Il settore più colpito è stato quello della P.A. destinatario del 17% del totale delle multe, a seguire quello delle telecomunicazioni, destinatario del 14,7% del totale delle multe emesse.
Si ricorda che il GDPR ha assunto ormai piena efficacia nel territorio europeo da oltre un anno e prevede l’irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie che possono arrivare fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo globale dei trasgressori.
Per evitare tali conseguenze, è necessario adeguare la propria struttura (azienda/studio professionale/ente pubblico/associazione …) alle nuove previsioni, intraprendendo un percorso verso la compliance (conformità) normativa.
Nota a cura dell’ Avv. Lavinia Vizzoni